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“Sapere ciò che non funziona non serve a nulla, mentre sapere ciò che funziona permette il cambiamento”. Queste sono parole di Daniel Tarozzi, Laureato in Scienze della Comunicazione, ha lavorato come autore televisivo, regista di documentari, videomaker e soprattutto giornalista e direttore della testata giornalistica “l’Italia che Cambia”. Venerdì 8 Aprile il giornalista ha parlato ad una conferenza tenutasi all’ITCG Cerboni in cui raccontava di persone che hanno rinunciato a tutto per poter vedere realizzati i propri sogni. Sin da subito abbiamo capito che non sarebbe stato un incontro noioso perché ci siamo trovati davanti una persona che ha saputo ben interagire con noi, rendendoci partecipi della sua esperienza: Nel 2012 è iniziato il suo viaggio in camper dal Piemonte alla Sicilia alla ricerca di persone che di fronte ad un problema non si chiedessero solo “se” ma “come posso fare a cambiare le cose?“, osservando così gli aspetti positivi e negativi dell’Italia, incontrando più di 1500 progetti. Il suo scopo è quello di aiutare quest’ultimi a diffondersi passando da una piccola minoranza ad un elevato numero in modo tale che, il confrontarsi e l’interagire tra di loro, faccia si che non si sentano soli ma che si facciano forza e si aiutino a farsi sentire perché fanno parte di una moltitudine inarrestabile. Progetti virtuosi che, nonostante la crisi e la burocrazia, producono cambiamenti positivi nella società dimostrando che si possono realizzare i propri sogni concretamente e che riguardano soprattutto artigiani, reti di imprese, economia alternativa, progetti di integrazione e di condivisione. Le nostre considerazioni al riguardo sono molto diverse tra loro: C’é chi pensa che mollare tutto e rischiare sia la cosa giusta da fare mentre dall’altra parte c’è un enorme maggioranza che ha paura del cambiamento e di perdere anche quel poco che ha. Secondo Tarozzi il mondo è sempre stato cambiato da una minoranza determinante di persone e per facilitare i cambiamenti, dobbiamo stravolgere le regole del gioco ed i tre principi che portano a questo sono:
  • Visione “come potrebbe essere il nostro paese se andassimo al cuore dei problemi e superassimo le resistenze di un sistema che non vuole essere cambiato?”;
  • Collaborazione “gli individui che hanno prodotto i più grandi cambiamenti della storia non erano soli ma erano circondati da persone con le quali lavoravano insieme”;
  • Azione “i movimenti che hanno generato un grande cambiamento hanno condiviso un idea, hanno scelto la strada della collaborazione e infine hanno agito in modo concreto e organizzato”.
Attraverso l’Italia che cambia hanno elaborato una visione per il 2040 strutturate in proposte concrete e stanno già collaborando con centinaia di progetti sui territori aiutandoli a metterli in rete. Il cambiamento ha bisogno di tutti noi: da chi è capace di inventare, comunicare, costruire, a chi è bravo a organizzare e a chi può contribuire a questi processi con il suo sostegno economico. Possiamo dare vita ad un cambiamento inarrestabile.
Sofia Paolini, Lorenzo Anella, Christian Luppoli, Domenico Vitale, Leonardo Mazzei.
ITCG Cerboni 3°CAT

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