Scatto a Giorgio Roster. Un’Elba diversa ai nostri occhi

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“Ragazzi, domani faremo un percorso trekking con una Guida Parco, saremo immersi nella natura e la guida ci spiegherà ciò che vedremo”

Ero del tutto convinto che fosse un semplice percorso trekking, ma non lo era: era un’ esperienza, un cammino, un viaggio, alla scoperta della propria interiorità.

Vedere le innumerevoli specie che caratterizzano il mondo naturale, varietà di cui non ero a conoscenza, mi ha sbalordito: la loro bellezza e semplicità, la capacità di essere imponenti e distinguersi nonostante piccole dimensioni o di mimetizzarsi anche nella loro grandezza.

Singole parti che vanno a formare un tutt’uno, un po’ come la nostra anima: stracolma di emozioni, sensazioni, percezioni, sfumature e caratteristiche diverse. E come le varie specie, qualcuna di queste parti prevale, quando forse le vorremmo dare meno importanza, e qualcuna di queste, invece, inevitabilmente soccombe, mentre cerchiamo, puntualmente senza riuscirci, di salvarla.

Per questo dico che è stato un viaggio, un viaggio nella natura alla scoperta della propria natura. Mi ha stupito aver interiorizzato questo concetto solo dopo aver vissuto questa esperienza, solo dopo aver sentito il fresco sulla pelle, essermi sentito coinvolto, parte di un mondo che sembra lontano da noi, ma che è il mondo che ci accoglie. Anche questo mondo ha un’anima e ciò che di meraviglioso ho potuto sentire è la fusione tra la mia anima e la sua anima, che ha aiutato proprio la mia ad uscire fuori.

Ed è questa la natura che Roster fotografava: una natura incontaminata, fresca, libera, aperta alla sua espansione e non alla sua distruzione; una natura genuina, da cui imparare ad aiutarsi, e non ad annientarsi.

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