Bagni di Agrippa

Cala Giovanna
Aprile 19, 2018
Arcipelago toscano MAB UNESCO
Febbraio 28, 2019

Nome del luogo
Bagno di Agrippa
Località- coordinate GPS
Coordinate: 41°53′48.85″N 12°28′37.24″E
Data
16/04/2018
Descrizione
Davanti alla spiaggia di Cala Giovanna, sorgono le rovine del complesso romano della Villa di Agrippa, dove tra il 7 e il 14 d.C., venne esiliato il principe Agrippa Postumo, nipote dell’imperatore Augusto, da cui era stato adottato al fine di succedergli. A seguito della denuncia della matrigna Livia, che lo accusava di dissolutezza e omosessualità con lo scopo di aprire la strada della successione al figlio Tiberio (avuto da un precedente matrimonio con Claudio Nerone), Agrippa fu infatti allontanato da Roma ed esiliato sull’Isola di Pianosa, dove venne in seguito ucciso, probabilmente su mandato del rivale Tiberio.
La villa, di eccezionale valore storico-archeologico, fu riportata alla luce nella seconda metà dell’Ottocento da Gaetano Chierici. Era composta di un teatro, di ambienti termali e marini (Bagni di Agrippa) e della residenza signorile, che probabilmente si trovava più all’interno. Il complesso era caratterizzato da pavimenti di mosaici bianchi e neri, rivestimenti marmorei e decorazioni a soggetto mitologico marino.
Dalla villa e sulla spiaggia Chierici raccolse i materiali che oggi sono esposti a Reggio Emilia, nella Collezione archeologica dei Musei Civici: frammenti di terra sigillata di produzione aretina, tardo-italica, sud-gallica e africana; lucerne; un fritillus (bussolotto per agitare i dadi); frammenti di anfore e di laterizi con bolli; monete romane, tardoantiche e moderne; infine una valvola di bronzo, forse appartenente all’impianto idraulico del peristilio della villa.
Come la Direzione Generale del Forum dell’Unesco ha evidenziato, l’aspetto originario è stato profondamente mutato. Oggi rimane una cospicua porzione a mare, che si deve ritenere la zona in cui il principe amava oziare, cioè i bagni termali e il piccolo teatro. Secondo lo storico greco Dione Cassio (II-III secolo) infatti, il nobile romano amava passare il suo tempo pescando e giocando ad impersonare Nettuno.
Sono quindi visitabili il piccolo teatro, l’impianto termale, un peristilio con una grande piscina rettangolare, una sala di rappresentanza con un’abside sul fondo, un’exedra (una terrazza semicircolare affacciata sul mare) e due ninfei.